“Racconti Fotografici” Numero 19: intervista a Stefano Voir (immagine13)

Cari Lettori, eccoci alla 19° edizione di “Racconti Fotografici”. Questa edizione è dedicata a Stefano Voir (immagine13 sul forum Canon Club Italia), membro storico del Canon Club Italia e parte integrante dello staff in qualità di Commentatore, ci racconta la sua fotografia attraverso parole e immagini. Buona Lettura

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Mi chiamo Stefano Voir, il cognome è francese ma nasco in Italia 53 anni fa e precisamente a Livorno, mi sposo con Paola nel lontano 1981, da cui ho avuto due figli, Matteo 35anni, e Marco 24anni..studio sino alla terza superiore come Geometra ma non conseguo il titolo e quindi, come da esigenze, vado a lavoro, entro nel 1982  nell’ambito della sicurezza e ci sono, ahimè, tutt’oggi.

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Le solite cose che non si avverano mai, l’astronauta, il poliziotto, il calciatore ecc…un classico dei bambini…

La prima foto che hai scattato?

Si me la ricordo bene, a mio figlio Matteo alla Terrazza Mascagni, l’anno doveva essere il 1984…

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?

Sinceramente non ho un fotografo che tengo ad esempio, ritengo che emulare un qualsiasi altro fotografo sia relativo, nel senso che preferisco leggerne la storia e sapere come ha vissuto la fotografia, e in questo senso il mio preferito e Adams…

Cosa non è per te la fotografia ?

Un passatempo mordi e fuggi…

Qual è la sfida di ogni scatto?

Curo molto la composizione e l’esposizione, per me sono l’essenza dello scatto…

Che cos’è la curiosità?

La voglia di conoscere…

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Mi piacerebbe molto fotografare ogni luogo della terra, un viaggio che forse non farò mai, ma che sicuramente è il sogno di ogni paesaggista…

Qual è il tuo prossimo progetto?

Restare nella fotografia ancora per tanti anni con la stessa passione di oggi, e per fare ciò il mio progetto a medio termine è aumentare il corredo per spingermi in profondità nelle varie tecniche…

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Una bella domanda, da non professionista non vorrei peccare di presunzione, ma il percorso che mi ha portato ad oggi qualche buono scatto è frutto di studio, attingendo molto da internet, ma soprattutto dai forum fotografici, nel tempo prima di soffermarmi al nostro Canon Club, ne ho praticati altri e tutti più o meno mi hanno aiutato nella formazione fotografica.. senza dimenticare qualche lettura sui testi fotografici di base e i consigli di qualche amico professionista…e comunque è stato un lavoro abbastanza duro, e non è ancora finito…

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

Molte, riassumere i concetti della fotografia, uniti a quelli della post-produzione mi hanno impegnato parecchio, e per averne ragione in modo decente mi ci sono voluti degli anni…

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?

Nessuna in particolare, ho fatto qualche lavoro fotografico gratis per amici o parenti, molti restauri su fotografie vecchie oppure su foto che avevano disturbi tali da cestinarle al volo, ma si sa le persone si affezionano all’attimo, e quando gli risolvo il problema ne sono felice..

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

Altra bella domanda, cogliere l’attimo è un percorso ben preciso, fatto di esperienza, di occhio e riflessi pronti, certo dipende sempre in quale ambito vogliamo operare, nella street sicuramente l’esperienza è più necessaria che nella paesaggistica..un conto è fotografare un tramonto o un alba, un conto è stare sulla strada e cogliere l’occasione che non ti da scampo se non agisci in pochi secondi. Di fatto la conoscenza in materia fotografica e tante ore di volo sul campo, sono prerogative imprescindibili per cogliere il famoso attimo.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuole ritrarre?

Quando siamo in giro per foto un bel sorriso verso gli altri ci può aiutare a mettere a propio agio potenziali soggetti, chiedere con cortesia e dichiarare le proprie intenzioni è necessario per non essere fraintesi, oggi come oggi è facile prendersi un vaffa se non si agisce con chiarezza e onestà verso gli altri, specialmente quando impugniamo una reflex..se invece vogliamo ritrarre una qualsiasi persona come modello/a è bene guidare sempre le operazioni da vero fotografo, consigliando atteggiamenti spontanei, e pose che possono valorizzare il soggetto.

Cosa ha influenzato il tuo stile?

La post-produzione, come dicevo qualche domanda fa, negli anni la chiarezza delle idee fotografiche dovevano prendere corpo e forma, e solo nella post-produzione ho trovato la risposta ai miei quesiti e a tutte le necessità d’immagine che mi ero preposto, e onestamente debbo dire che ne sono soddisfatto.

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

In verità  nessuno, un fotografo amatore non può avere problemi in ambito fotografico, solo il professionista può vivere e sentire una realtà diversa, perchè con la foto ci deve mangiare. Ma per chi come me, che decide senza un impegno preciso di fare una sessione fotografica, cosa vuoi che possa turbare una tale decisione??..

Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?

Risale a qualche anno fa, ero intento a fotografare un giovane di Gabbiano e non mi ero accorto della madre che non ha gradito la mia presenza, come un missile ha puntato verso di me e dallo spavento mi ha fatto lanciare la reflex, solo che avevo la tracolla  il rimbalzo sulla mia bazza è stato doloroso..forse avrei preferito rompere la reflex…xd

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