“Racconti Fotografici” Numero 27: intervista a Marco Cacciatore

Cari Lettori, eccoci alla 27° edizione di “Racconti Fotografici”. Questa edizione è dedicata a Marco Cacciatore, che ci racconta la sua fotografia attraverso parole e immagini. Buona Lettura

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Ciao a tutti sono Marco Cacciatore nato a Milano nel 1976, ho ereditato la vena artistica da mio Padre sia per la passione per la musica che per la pittura,fin da piccolo ho iniziato a disegnare sui muri per poi iniziare all’eta’ di 13 anni la vera e propria ricerca della perfezione nella pittura,scultura e intraprendendo anche gli studi di pianoforte e  percussioni……. avvicinandomi alla fotografia solo nell’anno 2013

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Devo essere sincero quello che sognavo da piccolo è uguale e identico a quello che sogno Attualmente.

Mi reputo una persona creativa,forse troppo…. quindi un individuo che non si ferma mai,continuo ad avere nuove idee ,nuove passioni,nuove emozioni un fiume in piena da circa 39 anni! comunque ho sempre sognato di fare successo nella musica frequentando anche il conservatorio oppure di diventare un grande pittore o scultore…Diciamo un artista a 360°, Un sogno che ancora oggi è molto presente.

La prima foto che hai scattato?

Penso sia passato molto tempo, almeno 27 anni e se non ricordo male fu scattata con una usa e getta durante una gita scolastica alle medie…le ho ancora in giro da qualche parte ahahah….. mentre con la reflex, un Entry level la d5100 al lago di Braies ad Agosto del 2013.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?

Fotografi a cui mi ispiro ad essere sinceri non ci sono,ma sicuramente molti hanno influenzato il modo di vedere la fotografia e in particolar modo l’esecuzione della post produzione . Sicuramente nel made in Italy Enrico Fossati che oltre ad essere un amico e’ una grande fotografo  riesce a dare un mood e un emozione ad ogni scatto  ,poi sicuramente Daniel Kordan una vera macchina da guerra ed ogni sui scatto e’ un pericolo per i deboli di cuore… lode a Colby Brown, Elia Locardi e le icone americane come ted Gore,Marc Adamus e Ryan Dyar.

Cosa non è per te la fotografia ?

Con l’avvento del digitale, anche se sei molto bravo in Post-Produzione , per avere un top shoot c’e’ bisogno di tanto sudore, attese, pianti, fatiche fisiche e psicologiche e di tanto tanto studio! se alla fine dello scatto non si è provato almeno il 50% di quello scritto sopra … ecco quella non e’ fotografia

Qual e` la sfida di ogni scatto?

Non vivo piu’ lo scatto come una sfida,ma  la vivo come una fortuna quello di  immortalare cio’ che un giorno non potro’ piu’ vedere , cercando sempre di darne una mia visione.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Mi piacerebbe fotografare Luoghi sconosciuti , posti che chiunque dovrebbe vedere ,quelli che ci lasciano grandi ricordi ,grandi emozioni e  che ci fanno battere forte il cuore ….Noi abbiamo la fortuna di poterla immortalare per l’eternita’.

Qual e` il tuo prossimo progetto? 

Dopo diversi progetti che mi hanno fatto crescere come persona e fotograficamente e’ finalmente arrivato il momento di approdare in un team di grandi fotografi  a livello internazionale e’ quindi di programmare diversi Whorkshop in giro per il mondo con i Dream Photo Adventures che mi occuperanno la gran parte dedicata alla fotografia, poi per pura passione un progetto Timelapse su Milano ormai iniziato piu’ di un mese fa’ nella speranza di finirlo entro fine anno.

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Devo dire che non ho mai incontrato particolari difficoltà, non ho mai avuto particolari ambizioni , tutto è venuto da se. Sicuramente tanti sacrifici per l’acquisto dell’attrezzatura con secondi e terzi lavori ,studiare molto e scattare,scattare,scattare, sicuramente la pubblicazione di alcuni scatti su riviste come il National Geographic o altro mi hanno dato la forza e l’energia di continuare e resistere nei momenti di vera crisi fotografica che sono all’ordine del giorno.

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

Nessuna difficoltà in particolare se non proprio con le persone che praticano questa Professione.

Cosa ha influenzato il tuo stile?

Il mio stile  e’ stato influenzato molto nel tempo dai professionisti che ammiravo e tentavo di emulare,questo penso sia stato l’elemento principale per la mia crescita nel campo fotografico.

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