“Racconti Fotografici” Numero 223: intervista a Davide Bortuzzo

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 223° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Davide Bortuzzo, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Ciao a tutti, mi chiamo Davide, per tutti quelli che mi conoscono sono “il Bortu” (diminutivo del mio cognome), sono originario di un piccolo paesino della provincia di Pordenone e sono un fotografo professionista, specializzato principalmente in matrimoni e viaggi fotografici nel Nord Europa.


Da piccolo cosa sognavi di fare?

Da piccolo.. beh un po’ tanti mestieri.. dal pompiere all’astronomo.. ed è stata proprio l’Astronomia che mi ha fatto scattare la scintilla fotografica! A 5 anni osservando proprio al telescopio Saturno sono rimasto letteralmente folgorato e da li ho iniziato ad appassionarmi e a studiare il cielo notturno, ho acquistato ben 3 telescopi e alla fine ho deciso che oltre all’osservazione era il caso di mostrare a tutti quante bellezze ci riservava l’Universo.


La prima foto che hai scattato?

Probabilmente nella gita delle elementari con una Polaroid, ai miei compagni di classe.


Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?

Non ho un fotografo in particolare che possa definire il mio mentore, ma seguo molti fotografi del Nord Europa poiché sono legato particolarmente a quelle terre magiche e adoro ammirare la sensibilità con cui ritraggono quei paesaggi che ritengo inimitabili.


Cosa non è per te la fotografia ?

La Fotografia non deve assolutamente essere “fretta”, la peggior nemica per chi come me deve attendere invece ore e ore per lo scatto perfetto. E poi, dal mio punto di vista, non deve nemmeno ridursi al rispetto ossessivo delle regole tecniche di base, ma deve poter mettere in luce l’estro e la genialità di chi scatta.


Qual e` la sfida di ogni scatto?

La sfida principale è lasciare senza parole chi osserva le mie immagini, proprio come lasciano senza parole me le bellezze straordinarie che ho la fortuna di ammirare nei miei viaggi.


Che cos’è la curiosità?

Lo stimolo che mi permette di migliorare ogni giorno, in ogni ambito della vita.


Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Mi piacerebbe poter raccontare la vita degli ultimi abitanti Artici, dalla Russia alla Groenlandia, riproducendo con immagini le loro difficoltà, la loro semplicità, la loro bontà e il loro immenso attaccamento alla Natura.


Qual e` il tuo prossimo progetto?

Ne ho parecchi in testa, ma principalmente vorrei fotografare l’Aurora Boreale e Australe nel maggior numero possibile di Stati e soprattutto di Continenti.


Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Posso dire di aver attraversato pochissime tappe, gran parte di ciò che ho costruito è stato tutto da autodidatta, chiaramente mi sono affiancato ad altri fotografi professionisti inizialmente per fare la classica gavetta, ma ho trovato subito un mio stile e lo porto avanti con orgoglio e sana gelosia.


Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

La difficoltà principale è sicuramente quella di farsi conoscere al mondo che ti circonda, riuscire ad emergere in un mondo che è davvero saturo, ma che secondo me ha bisogno di spunti nuovi e di freschezza.


Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?

Penso che la svolta sia stata la vittoria ad un concorso fotografico parecchi anni fa che oltre a farmi vincere un viaggio in Islanda mi ha permesso di conoscere nuovi fotografi di grandissimo livello.


Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

Credo che la risposta sia scontata ma per un fotografo paesaggista come me è la chiave di tutto, la pazienza.


Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

Nell’ambito matrimonialista in cui lavoro, o con le famiglie o con i bimbi cerco di instaurare un rapporto prima di tutto di amicizia, perché la parola “clienti” la reputo davvero fredda.


Cosa ha influenzato il tuo stile?

Penso che il mio stile sia influenzato essenzialmente dalla mia forte emotività, e  da quello che mi dicono anche da una grande sensibilità.


Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

In realtà non riscontro problemi nel fotografare, vedo l’evoluzione senza sosta degli strumenti di lavoro, ma sono più che altro spaventato da una non chiara regolamentazione del nostro settore, che comporta una poca considerazione della professionalità.


Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?

Dovevo partire per la Lapponia, un tour di 15 giorni che aspettavo da una vita.

Due settimane prima della partenza con un paio di amici mi sono recato a fotografare un bellissimo canyon in Veneto, ma il sottile strato di ghiaccio formatosi sopra l’acqua che correva mi ha giocato un brutto scherzo. Il ghiaccio ha ceduto e la mia fotocamera è finita completamente sott’acqua. Panico totale, macchina che per 2 settimane non dava segni di vita, ma dopo una quarantena sopra una stufa a pellet  ha ripreso a funzionare pochi giorni prima della partenza per la Lapponia. Miracolo!

 link ai miei siti e pagine sono:

https://www.bortu.it/
https://www.facebook.com/bortu83/
– https://www.instagram.com/bortutravelphotographer/
https://www.nikonclub.it/gallery/index.php?module=login&method=iam&id=796112

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