“Racconti Fotografici” Numero 236: intervista a Gabriele Durante

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 236° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Gabriele Durante, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Salve sono Gabriele Durante, vivo a Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno e mi diletto a fare Street Photography.

Da piccolo cosa sognavi di fare?
Tutti i sogni che un bambino desiderava ma non intraprendere la fotografia.

La prima foto che hai scattato?
Un close-up di una pallina di natale.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?
Diversi, specialmente il mio maestro M.M. e il D.O.P. di 4 potere: Gregg Toland.

Cosa non è per te la fotografia ?
Tutto ciò che non comunica e non suscita un’emozione a chi osserva le foto.

Qual e` la sfida di ogni scatto?
Descrivere in maniera chiara e diretta ogni cosa che osservo.

Che cos’e` la curiosita`?
Uno degli istinti primordiali che ogni essere umano ha come : amare, mangiare e sopravvivere. Elemento essenziale ma non l’unico per fotografare.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Non esiste una cosa, un luogo, una persona precisa. Importa che mi susciti un’emozione dentro di me.

Qual e` il tuo prossimo progetto?
Fotografare i commercianti della mia città tentando di esaltare la loro abnegazione, determinazione e a volte anche frustrazione del loro lavoro soprattutto in questo periodo.

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Tanta gavetta ( che ancora dovrò fare) come: Fotoreporter per testate online, Fotografo per villaggi turistici, fotografo per cataloghi online ed infine mostre fotografiche. Chiaramente sforare i famosi 40k scatti.

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
In primis fotografare le persone, in secundis rappresentare in foto una poesia.

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Essere un fotoreporter, un fotografo dei Resort, fotografare cataloghi online ed infine la preparazione di una mostra fotografica.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Il fattore C senza indugi e avere l’intuito di capirlo.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Dipende dalla situazione, a volte di pura formalità altre volte di confidenzialità.

Cosa ha influenzato il tuo stile?
Mio zio probabilmente (nella buona e cattiva sorte).

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Amando la street photography il problema principale è il timore delle persone appena vedono un barilotto puntato verso di loro.

Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Quando ero piccolo amavo molto la tecnologia e quindi mi incuriosiva anche la macchina fotografica. Un giorno, tentando di emulare Bart dei Simpson, feci un autoscatto alle mie natiche. I miei genitori vedendo questa scena, dovettero buttare il rullino dove contenevano scatti della prima comunione di mio fratello. Probabilmente da qui si doveva capire la “mala inclinazione”.

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