“Racconti Fotografici” Numero 32: intervista a Sebastiano Valenti

Cari Lettori, eccoci alla 32° edizione di “Racconti Fotografici”. Questa edizione è dedicata a Sebastiano Valenti, che ci racconta la sua fotografia attraverso parole e immagini. Buona Lettura

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Ciao, sono Sebastiano (Iano per gli amici social), vivo e lavoro in sicilia. Ho 31 anni e da 12 anni sono arruolato in Marina Militare.

Da piccolo cosa sognavi di fare?
Paradossalmente tutt’altro di ciò che faccio adesso. Frequentavo la chiesa di quartiere, ero chierichetto, quindi la mia ambizione era fare il prete.

La prima foto che hai scattato?
Le prime foto che ho scattato risalgono a tanti anni fa, con una compatta. Mi piaceva fotografare auto da rally, motocross e tutto ciò che era inerente al mondo delle corse.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?
I fotografi a cui mi ispiro sono Francesco Gola e Alessio Andreani. Apprezzo le loro fotografie e l’approccio che hanno con il digitale.

Cosa non è per te la fotografia ?
per me NON è fotografia avere invidia degli scatti altrui.

Qual e` la sfida di ogni scatto?
Per me la sfida è ritrarre ciò che io ho in mente e trasmettere quelle stesse emozioni a chiunque guardi i miei scatti.

Che cos’e` la curiosita`?
Per me è sinonimo di crescita.. Chi è curioso impara e di conseguenza cresce.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Mi piacerebbe fotografare il nord della Francia, la Bretagna, la Normandia… oppure il sud della Gran Bretagna, la Cornovaglia.

Qual e` il tuo prossimo progetto?
Con il lavoro che faccio, purtroppo non poso fare progetti, ma è mia intenzione un prossimo viaggio in toscana… vedremo.

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Ho iniziato studiando in un circolo di fotografia, il purplephotoclub di ameglia, in Liguria.
Lavorando la ho seguito le lezioni e da li è iniziato tutto.
Poi conoscendo persone fantastiche mi sono innamorato della fotografia di paesaggio e delle lunghe esposizioni.
Il merito di tutto ciò va ad Andrea, una grande persona, davvero.

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Tante.. l’attrezzatura in primis, poi farsi conoscere, farsi apprezzare.. insomma non è certo semplice fotografare e piacere, è sempre una sfida.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Determinazione, conoscenza dei mezzi e sopratutto amore per quello che fai.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Con la natura c’è poco da instaurare rapporti. L’unica cosa che faccio è rispettarla e temerla.

Cosa ha influenzato il tuo stile?
senza alcun dubbio gli artisti a cui mi ispiro hanno dato una sorta di influenza ai miei scatti, sono loro che con le loro esperienze e i loro racconti, fanno si che noi comuni amatori cresciamo.

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
I problemi sono la costante tecnologia che va avanti, ce n’è sempre una nuova, un nuovo obiettivo, un nuovo filtro, un nuovo treppiede… insomma bisognerebbe stare al passo con i tempi.. direi al quanto problematico…

Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Beh ho iniziato a scattare con la mia prima reflex come pretesto per non fumare… ci sono riuscito.

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