“Racconti Fotografici” Numero 64: intervista a Fiorella Dotta

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 64° edizione , oggi intervistiamo la fotografa Fiorella Dotta, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono?

“Certo, sono Fiorella Dotta, sono nata ad Alba in provincia di Cuneo e sono cresciuta tra le Langhe e Roero. Dove tutt’ora vivo, cercando di ritrarre la bellezza lasciandomene affascinare.

 

Da piccola cosa sognavi di fare?

“Ho sempre provato stupore ed amore per la natura e soprattutto per il mondo animale, merito in particolare di mia mamma. Il mio sogno era di vivere in una fattoria in montagna ed avere una macchina fotografica. E ricordo che ripetevo sempre chi mi sarebbe piaciuto avere “quelle belle professionali” . Cosi già nelle medie ho scelto Fotografia in Applicazione Tecniche.

 

Qual è stata la prima foto che hai scattato?

“Devo andare a ritroso nella memoria, ma ho un ricordo forte, indelebile. La prima macchina “scatoletta” fotografica l’ho trovata dentro il fustino del detersivo all’epoca con rullino. Dopo qualche anno con la compatta scattavo immortalando tutto quello che vedevo. Ma il primo scatto con la reflex,che avevo da pochi giorni fu un ermellino in livrea invernale, a 2000 s.l.m. che saltellava su di un lago ghiacciato. Naturalmente scattai in automatico perché non avevo la minima idea di come potevo impostarla, però riuscii a fotografarlo ed ero contentissima.

 

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché?

“Non ho particolari ispirazioni ma devo ringraziare e molto alcuni bravi fotografi,  ora sono anche cari amici, che con la loro pazienza e utili consigli mi hanno aiutato a capire molte cose”

 

Cosa non è per te la fotografia?

“Non è fotografia, in primis, non avere rispetto per gli animali da immortalare. E non è fotografia la presunzione di chi non sa essere umile”

 

Qual è la sfida in ogni scatto?

“Migliorarsi,sempre, scattando fotografie uniche nel loro genere”

 

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?

“Sarò forse un po scontata,nel mio genere, ma è da tempo che spero di incontrare e ritrarre il lupo. Ciò non toglie che mi emoziono per qualsiasi animale selvatico”

 

Qual è il tuo prossimo progetto?

“Non penso a progetti ad ampio raggio: ogni volta che programmo un’uscita fotografica spero sempre di fare buoni scatti”

 

Che cos’è la curiosità?

“La molla che ti spinge ad andare dove non avresti mai pensato.

Superando i limiti”

 

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei?

“Anzitutto mi definisco una fotoamatrice,più che fotografa, provengo da una famiglia umile e per svariati motivi poco più di tre anni fa sono riuscita ad esaudire il mio sogno regalandomi la mia prima Reflex, ho iniziato con la Canon 1100d (che conservo come una reliquia) e dopo un anno ho preso la 7d Mark II.  La mia passione fotografica è iniziata essendo spesso in montagna con gli ungulati: è con quei primi incontri che è scattata in me qualcosa di magico.”

 

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

“Per me è stato ed è tutt’ora tutto una novità. E di difficoltà ne incontro tante dalle impostazioni e nella post-produzione …. sbaglio ancora molto ma non mollo”

 

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?

“Ci sono tappe fondamentali,e recenti, che considero importanti. Il mio primo viaggio fotografico, e l’entusiasmo incontenibile della mia prima mostra: vedere le mie foto esposte è stata una gioia immensa”

 

Che cos’è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

“L’occhio è tutto. E poi la velocità e una buona dose di fortuna”

 

Che rapporto cerchi di instaurare con i soggetti che vuoi ritrarre?

“Mi sono trovata più volte a pochi metri dagli animali, sedermi a terra ed invece di scappare incuriositi avvicinarsi a me e incrociare i loro sguardi privi di paura. Quanto basta per farmi capire che è quello che voglio e mi fa stare bene. A punto che non potrei più farne a meno.”

 

Ci racconti un aneddoto particolare?

“Nel mio primo viaggio fotografico: ero sulle montagne spagnole e dopo ore di attesa al freddo mi è atterrata davanti lei, la “regina” un’aquila bellissima. Ero così contenta che mi sono messa a piangere ho iniziato a scattare con gl’occhi pieni di lacrime: in un attimo il freddo è svanito ed ha prevalso la gioia. E ho capito che la felicità esiste davvero!!!”

 

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