Le Frecce Tricolori: una storia di genio e fotografia

Le Frecce Tricolori, il reparto che da oltre 60 anni rappresenta l’eccellenza e il prestigio dell’aeronautica militare nel mondo. Ho cercato di catturare con i miei scatti le evoluzioni, le sincronie e le coreografie dei dieci MB-339 che hanno dipinto il cielo con i colori della bandiera italiana.

Ho vissuto un’esperienza indimenticabile, che mi ha fatto apprezzare ancora di più il ruolo e la storia dell’aeronautica militare italiana, una forza armata che da 100 anni garantisce la sicurezza, la libertà e la sovranità del nostro Paese.

Frecce Tricolori e fotografia: come immortalare lo spettacolo del volo

Un articolo con consigli pratici e tecnici per fotografare la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare

Le Frecce Tricolori sono il reparto che da oltre 60 anni rappresenta l’eccellenza e il prestigio dell’aeronautica militare italiana nel mondo. Le loro esibizioni acrobatiche sono uno spettacolo emozionante e coinvolgente, che attira migliaia di appassionati e curiosi. Ma come si fa a fotografare le Frecce Tricolori? Quali sono i trucchi e le attrezzature necessarie per catturare al meglio le evoluzioni, le sincronie e le coreografie dei dieci MB-339 che dipingono il cielo con i colori della bandiera italiana?

In questo articolo vogliamo darvi alcuni consigli pratici e tecnici per fotografare le Frecce Tricolori, basati sull’esperienza di chi ha già avuto l’opportunità di assistere alle loro manifestazioni aeree. Ovviamente, non esiste una ricetta unica e infallibile, ma solo delle linee guida che possono essere adattate in base alle condizioni di luce, al tipo di macchina fotografica e all’obiettivo utilizzati, e soprattutto al gusto personale di ogni fotografo.

Partiamo però con un breve racconto della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Sono la pattuglia acrobatica nazionale dell’aeronautica militare italiana, nata ufficialmente nel 1961 come 313º Gruppo Addestramento Acrobatico. Tuttavia, le origini del volo acrobatico in Italia risalgono al 1930, quando il colonnello Rino Corso Fougier fondò la prima scuola di volo acrobatico a Campoformido. Da allora, diverse pattuglie si sono succedute nel tempo, utilizzando diversi tipi di velivoli e sperimentando nuove figure e formazioni.

Hanno ereditato il nome dalla precedente pattuglia acrobatica del 2º Reparto Sperimentale Volo di Rivolto, che nel 1959 fu dotata di cinque Fiat G.91PAN. Questi velivoli erano equipaggiati con un innovativo impianto fumogeno in grado di rilasciare una fumata con una delle tre diverse colorazioni del tricolore italiano, progettato dal capitano Angelo Luca Nardella. Questa caratteristica tecnica fu una novità assoluta nella storia delle pattuglie acrobatiche e divenne il simbolo distintivo delle Frecce Tricolori.

Le Frecce Tricolori hanno sempre cercato di stupire il pubblico con le loro evoluzioni aeree, spingendosi oltre i limiti della fisica e del coraggio. Tra le figure più famose e spettacolari, si ricordano la “bomba”, la “cardioide”, la “piercing heart”, la “coda tricolore” e la “frecce incrociate”. Hanno anche partecipato a numerosi eventi nazionali e internazionali, portando il loro messaggio di pace, unità e orgoglio italiano in tutto il mondo.

Sono composte da dieci velivoli, di cui nove in formazione e uno solista. Dal 1982 utilizzano come velivolo gli Aermacchi MB-339PAN, un addestratore biposto con una livrea bianca, rossa e verde. I piloti delle Frecce Tricolori sono selezionati tra i migliori dell’aeronautica militare, con almeno 1.500 ore di volo su jet. Per entrare a far parte della pattuglia acrobatica, devono superare un rigoroso addestramento di due anni, durante il quale devono dimostrare abilità, disciplina e spirito di squadra.

Infine sono una delle pattuglie acrobatiche più numerose e apprezzate del mondo, e il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie della durata di circa mezz’ora, le ha rese famose e riconosciute come una delle migliori espressioni dell’aeronautica militare italiana.

La macchina fotografica

Per fotografare le Frecce Tricolori è consigliabile usare una reflex digitale, che offre maggiore qualità d’immagine, velocità di scatto e possibilità di regolazione dei parametri rispetto a una compatta o a uno smartphone. Inoltre, la reflex permette di cambiare obiettivo in base alle esigenze.

L’obiettivo

L’obiettivo è uno degli elementi più importanti per fotografare le Frecce Tricolori, perché determina l’inquadratura e la nitidezza dei soggetti. L’ideale è usare un obiettivo zoom con una lunghezza focale variabile tra i 70 e i 400 mm, che permette di avvicinare i velivoli quando sono lontani e di allargarli quando sono vicini. Un obiettivo troppo corto rischia di rendere i velivoli troppo piccoli e dispersi nel cielo, mentre un obiettivo troppo lungo rischia di tagliarli o di perdere il senso del movimento.

La scheda di memoria

Per fotografare le Frecce Tricolori è necessario avere una scheda di memoria capiente, veloce e vuota. Capiente perché si faranno tante foto e si vorrà avere spazio sufficiente per salvarle tutte; veloce perché si userà la modalità raffica per scattare più foto consecutive senza rallentamenti; vuota perché si partirà da zero senza rischiare di cancellare foto precedenti o di confonderle con quelle nuove.

Le batterie

Per fotografare le Frecce Tricolori è indispensabile avere le batterie cariche al massimo, e più di una. La durata delle batterie dipende dal modello di macchina fotografica, dall’uso del flash, dello schermo LCD e del mirino elettronico, ma anche dalla temperatura ambientale. Meglio non rischiare di rimanere a secco proprio nel momento clou dello spettacolo.

I parametri

Per fotografare le Frecce Tricolori è necessario impostare i parametri della macchina fotografica in modo da ottenere la migliore esposizione, messa a fuoco e qualità d’immagine possibili. Ovviamente, questi parametri possono variare in base alle condizioni di luce e al tipo di scatto che si vuole ottenere, ma in generale si possono seguire queste indicazioni:

•  ISO: compatibilmente con le condizioni di luce, usare il valore più basso possibile. L’immagine sarà più pulita e priva di rumore elettronico. Se il cielo è nuvoloso o la luce è scarsa, si può aumentare il valore ISO, ma tenendo conto che si peggiora la qualità dell’immagine.

•  Esposimetro: di solito ci sono tre possibilità: 1) campionatura media su tutta l’inquadratura 2) campionatura su zona centrale 3) misura puntiforme. Per fotografare le Frecce Tricolori si può usare il primo o il secondo setup, a seconda di quanto si vuole dare importanza al cielo o ai velivoli. Il terzo settaggio è più adatto per situazioni di forte contrasto tra luci e ombre, ma richiede più attenzione e precisione.

•  Modalità di scatto: si può scegliere tra la modalità automatica, la modalità a priorità di tempi, la modalità a priorità di diaframmi e la modalità manuale. Per fotografare le Frecce Tricolori si consiglia di usare la modalità a priorità di tempi, che permette di impostare la velocità di scatto e lascia alla macchina fotografica il compito di regolare il diaframma in base alla luce. La velocità di scatto deve essere elevata (almeno 1/1000 di secondo) per congelare l’azione e ottenere immagini nitide e non mosse.

•  Autofocus: si può scegliere tra la modalità singola (AF-S), la modalità continua (AF-C) e la modalità manuale (MF). Per fotografare le Frecce Tricolori si consiglia di usare la modalità continua, che mette continuamente a fuoco i soggetti in movimento, seguendoli con il punto di messa a fuoco.

La composizione

Bisogna sempre curare la composizione dell’immagine, cioè l’organizzazione degli elementi all’interno dell’inquadratura. Si possono seguire alcune regole base, come la regola dei terzi, che divide l’immagine in nove parti uguali con due linee orizzontali e due verticali, e suggerisce di posizionare i punti di interesse lungo queste linee o nei loro punti di intersezione; oppure la regola dello spazio dinamico, che suggerisce di lasciare più spazio nella direzione del movimento del soggetto, per dare un senso di dinamicità e profondità all’immagine.

Oltre alle regole, però, è importante anche sperimentare e variare le inquadrature e le angolazioni, cercando di cogliere i momenti più spettacolari e significativi delle Frecce Tricolori. Si possono alternare scatti ravvicinati e panoramici, verticali e orizzontali, simmetrici e asimmetrici. Si possono sfruttare le linee, le forme e i colori dei velivoli e delle scie per creare contrasti, ritmi e armonie visive. Si possono anche includere elementi del paesaggio o del pubblico per dare un contesto e una prospettiva diversa allo spettacolo.

La post-produzione

E’ consigliabile impostare il formato delle immagini in JPG e non in RAW. Il JPG occupa meno spazio nella scheda di memoria e permette di fare raffiche più lunghe senza sovraccaricare la macchina fotografica. Il RAW offre una maggiore qualità d’immagine e possibilità di correzione in post-produzione, ma richiede più tempo e capacità di elaborazione.

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