“Racconti Fotografici” Numero 162: intervista a Federico Chiesa

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 162° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Federico Chiesa, buona lettura.

Mi presento:
Mi chiamo Federico, ho 26 anni e sono cresciuto nella Svizzera italiana; al momento lavoro nella Svizzera tedesca.
La fotografia è solo un hobby, ma mi piacerebbe poterci dedicare più tempo e chissà, magari farla diventare qualcosa di più!

Da piccolo cosa sognavi di fare?
Non ho mai avuto un idea precisa su cosa avrei voluto fare, perché mi interessava tutto e avrei voluto fare di tutto, ma se avessi scoperto subito questa passione probabilmente l’avrei fatto come lavoro.

La prima foto che hai scattato?
Non me la ricordo esattamente, ma avevo circa 7-8 anni e mi ricordo che mi è stata regalata da mio nonno una piccola macchina digitale molto semplice, con la quale poi ho iniziato a giocare e fare tantissime foto a tutto quello che mi veniva in mente.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché?
Non ho dei fotografi definitivi a cui mi ispiro. Utilizzo molto Instagram dove seguo diversi fotografi (professionisti e non) e mi lascio ispirare dalle loro foto.
Trovo molto stimolante vedere quante persone ci sono che fanno bellissime foto, anche non essendo professionisti. Talvolta rimango impressionato di più da foto amatoriali (forse anche imperfette) che da foto professionali.

Cosa non è per te la fotografia?
Per me non è una regola e non è una scienza.
Oggettivamente non esistono foto brutte, perché ad almeno una persona che le guarda ricordano qualcosa (anche se solo al fotografo).
Chiaramente più una foto è tecnicamente perfetta, più piace, perché permette di essere “letta” facilmente da chi la guarda, ma non significa che debba piacere a tutti.

Qual’è la sfida di ogni scatto?
Per me la sfida è riuscire a stupire me stesso del risultato ottenuto a foto conclusa.
Tante volte mi capita di rielaborare foto vecchie e scoprire che hanno molto più potenziale di quello che immaginavo; sarebbe bello riuscire a cogliere quel potenziale in ogni momento (è anche un po’ questo l’obiettivo).

Che cos’è la curiosità?
È un istinto naturale che tutti abbiamo dalla nascita e che ci spinge sempre a provare cose nuove, in modo da imparare e crescere.
Nella fotografia è la stessa cosa: ci sono un’infinità di possibilità e c’é sempre qualcosa da scoprire.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?
L’aurora boreale penso che sia un cliché un po’ per tutti i fotografi e infatti anche per me.
Un giorno vorrei riuscire a fotografare il tramonto su una mongolfiera, in Cappadocia, Turchia.

Qual’è il tuo prossimo progetto?
Non ho ancora in programma niente, ma di sicuro non vedo l’ora di fare la mia prima vacanza fotografica nel vero senso sella parola, magari al nord.

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Come prima cosa ho approfondito la conoscenza di tutte le funzioni della macchina fotografica, poi ho semplicemente iniziato a scattare cercando sempre di migliorare la composizione, capire la luce e perfezionare la post produzione. Mi ritengo ancora un principiante, ma secondo me la tecnica migliore è provare, provare e ancora provare (chiaramente studiando anche un po’ da autodidatta).

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Nessuna in particolare…lo faccio perché mi piace, quindi mi prendo il tempo necessario.

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Nessuna in particolare, ma da quando ho iniziato ad elaborare le foto più costantemente e con molta autocritica e attenzione ai dettagli, mi sono reso conto che sono migliorato molto anche nella composizione.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Secondo me bisogna essere molto intuitivi e cercare di immaginarsi la foto finita. Il resto é tutta esperienza.

Cosa ha influenzato il tuo stile?
Non credo di aver ancora trovato il mio vero e proprio stile, ma credo che sia una combinazione di gusti personali.
Fino ad ora mi sono lasciato influenzare dalle gallerie di fotografi che più mi ispirano e ho fatto diverse prove cercando di replicare l’atmosfera di altre foto.

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare?
Al giorno d’oggi è estremamente facile avvicinarsi al mondo della fotografia e anche già solo con uno Smartphone si possono fare tante cose, quindi non è necessario spendere tanti soldi per iniziare; inoltre si trovano tutte le informazioni necessarie in internet. È molto più accessibile di una volta.
Proprio per questo secondo me la difficoltà non sta nel fotografare (anche se ci vuole impegno e costanza), quanto nel farsi conoscere e riuscire a distinguersi, soprattutto se si ha il desiderio di incominciare a farne un’attività lucrativa; in questo caso credo che sia estremamente difficile, data la grandissima concorrenza.

Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Non ne ho uno in particolare, ma credo che sia una cosa un po’ comune a tutti i fotografi che ogni tanto capita:
Essere al posto giusto e al momento giusto per fare una foto particolare, ma non avere la macchina fotografica con sé…
È una cosa che credo faccia innervosire tutti i fotografi (c’é sempre il telefono, ma non é la stessa cosa).

Link:

Instagram: https://www.instagram.com/chillseyes/

 

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