“Racconti Fotografici” Numero 196: intervista a Maria Grazia Grispino

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 196° edizione , oggi intervistiamo la fotografa Maria Grazia Grispino, buona lettura.

Ti puoi presentare agli amici che ancora non ti conoscono ?

Mi chiamo Maria Grazia Grispino, sono nata a Tarsia ( CS ) 54 anni fa, di professione faccio la fisioterapista e pratico la fotografia per hobby.

 

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Come molti bambini avevo tanti sogni da realizzare. Ero attratta ed affascinata da mille cose che spaziavano dall’arte alle scienze ed allo sport.

 

La prima foto che hai scattato.

Non ricordo la prima foto che ho scattato, sicuramente fra le prime ci sono quelle delle gite scolastiche, di compleanni ed avvenimenti in famiglia.

 

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri?

I fotografi, soprattutto quelli bravi, li ammiro per le loro opere ma l’ispirazione la traggo da tutto ciò che mi circonda, dalla natura in particolare. Credo che ognuno debba vivere questa forma d’arte in maniera personale cercando di veicolare le proprie emozioni e non quelle di altri.

 

Cosa non è per te la fotografia.

Per me la fotografia non deve essere imitazione ma espressione personale.

 

Qual ‘è la sfida ad ogni scatto?

La sfida per me è rappresentata dal saper cogliere l’attimo….sia esso rappresentato dal volo di una farfalla piuttosto che da una nuvola in cielo o dall’espressione di un soggetto da ritrarre. Catturare qualcosa di particolare e rendere partecipi, di ciò che emoziona me,  le persone  accomunate dalla mia stessa  passione.

 

Che cos’è la curiosità?

La curiosità è spogliare i soggetti da ritrarre dall’ovvietà. La curiosità è la ricerca del particolare che renderà unica quella fotografia, sia esso un punto di ripresa, un colore una forma diversa. Curiosità è spogliare le cose dall’ovvio, rendendole uniche.

 

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?

Mi piacerebbe avere la macchina del tempo e fotografare persone che non sono più tra noi. Ma rimanendo nella sfera delle cose possibili, mi piacerebbe fotografare l’aurora boreale, paesaggi come quelli che si trovano in Irlanda e alcuni animali nel loro ambiente naturale .

 

Qual ‘è il tuo prossimo progetto?

Non ho progetti, pratico la fotografia per diletto,  cercando spesso di cogliere ciò che di bello ci circonda. Sicuramente in questo periodo mi dedicherò alla natura, cosa che amo molto.

 

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Domanda seria. Come già scritto sono una semplice foto amatrice , non sono iscritta ad alcuna associazione, non frequento gruppi fotografici e vivo la fotografia come qualcosa di personale. La prima vera macchina fotografica  l’acquistai attorno ai 23 anni, la reflex circa 6 anni fa …. una entry level . Non ho seguito corsi né workshop, sono completamente autodidatta ho letto libri su principi e le basi della fotografia ed ho imparato ciò che so da amici più preparati di me.

 

Che difficoltà hai incontrato durante il percorso?

Andando avanti mi sono resa conto che per realizzare buone foto serve, a parte la passione e la capacità, molto studio e un’attrezzatura adeguata. Oltre questa difficoltà, di ordine pratico, ho riscontrato l’atteggiamento di chiusura e di superiorità di alcune persone che spesso si elevano a grandi professionisti.  Per contro ho conosciuto invece,  persone grandi che si rapportavano alla pari ed erano felici di condividere il loro sapere e le loro conoscenze.

 

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito della fotografia?

Ho iniziato per gioco 5 anni fa a partecipare a concorsi fotografici.

Il primo concorso al quale partecipai fu organizzato dall’Associazione Amici della terra  Italia, ente gestore della  Riserva Naturale del lago di Tarsia e della foce del Crati; concorso di foto naturalistiche e mi classificai al 1° posto per la sezione fauna con una foto scattata sul campo ad un macaone.

Successivamente, letteralmente spinta da un’amica, partecipai alla quarta edizione del premio nazionale Mario Carbone, classificandomi al 3° posto . Tema del concorso ” La rappresentazione umana nella fotografia di strada” , nella foto veniva ritratto un ragazzo mentre realizzava un murale.

Mi classificai  al primo posto in un concorso locale, organizzato a Terranova da Sibari (CS), per la categoria monumenti. La foto vincitrice ritraeva la statua a San Francesco di Paola.

Infine 1° classificato al concorso organizzato nel comune di Verbicaro ( CS), concorso che promuoveva le tipicità locali. La foto vincitrice ritraeva una composizione volta a valorizzare l’uva e il vino, che rappresentano il territorio.

Ho partecipato all’evento “Tarsia Città dell’Olio” esponendo delle mie foto ed ho preso parte anche  a due mostre collettive.

 

Che cosa è necessario per cogliere l’attimo giusto?

Buon occhio e riflessi pronti.

 

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/oggetti che ritrarrai?

Quando si tratta di persone cerco sempre di essere empatica. Chiedo quasi sempre se posso scattare ma poi aspetto per ritrarre il soggetto in un momento ed in una posa naturale. I soggetti non in posa ma in atteggiamenti naturali esprimono, secondo me, la loro essenza. Quando si tratta di dover ritrarre animali cerco di interagire con loro senza arrecare disturbo. Gli oggetti li osservo e cerco un punto di ripresa e la giusta luce che li valorizzi.

 

Cosa ha influenzato il tuo stile?

La comprensione degli errori, la voglia di migliorare e la ricerca del bello autentico. Ogni cosa o persona è unica nel suo genere, sta a chi  vuole ritrarre ricercare ed evidenziare quell’unicità. Anche qualcosa di statico ed inanimato è unico e può essere valorizzato….basta osservare e ricercare il particolare, sia esso un punto di ripresa, una luce, un particolare non prevedibile.

 

Quali sono  i problemi che riscontri oggi nel fotografare?

 

Oggi, più di ieri, mi rendo conto del limite che deriva da un’inadeguata attrezzatura. Mi piacerebbe ad esempio ritrarre soggetti animali nel loro ambiente naturale ma per fare questo, e farlo bene, mi rendo conto che bisognerebbe essere dotati di strumenti adeguati e, questi ultimi, non sono sempre alla portata di un semplice foto amatore.

 

Racconti un tuo aneddoto  particolare o simpatico?

 

Ho una certa facilità nell’avvicinarmi a soggetti animali e ritrarli e le cose più simpatiche sono le loro facce stupite. Fra tanti riporto un aneddoto che ricorderò sempre : Un giorno mi appollaiai nei pressi di un canale dove sostava un bellissimo esemplare di Airone bianco maggiore. Tutta rapita e concentrata non mi accorsi che nei pressi del canale, sulla direzione di scatto, c’era un’abitazione. Scattai la foto, mi misi in macchina e me ne andai. Dopo qualche chilometro, fermandomi per far rifornimento, un signore mi si avvicinò chiedendomi spiegazioni riguardo il mio appostamento…………….era il proprietario della casa dietro al canale!!!! Dopo mille spiegazioni e  la visione delle foto alla fine si scusò per avermi seguita ed importunata.

La mia grande passione sono le farfalle in libertà che spesso riesco a far posare  sulle mie mani….il particolare è che quasi tutti all’inizio mi danno dalla matta ma poi si lasciano affascinare e coinvolgere a loro volta da questa passione: passione butterfly.

 

 

 

 

 

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