“Racconti Fotografici” Numero 220: intervista a Antonio Fierro

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 220° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Antonio Fierro, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Ciao sono Antonio Fierro ho 35 anni e vivo a Benevento, da circa 3 anni sono entrato nel mondo della fotografia che è il mio hobby principale. Amando la natura, prediligo la fotografia naturalistica.

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Da piccolo sognavo di fare il vigile del fuoco… ovviamente oggi non sono un vigile del fuoco ahah

La prima foto che hai scattato?

La prima foto è stata scattata nella stupenda Napoli, praticamente il famoso panorama del lungo mare che si vede sulle cartoline.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?

Visto la mia esperienza davvero esigua, mi sento di dire che i colleghi/compagni con qualche anno in più di esperienza sulle spalle hanno fatto la loro dandomi spunti creativi, quindi si può dire che un po’ mi ispiro anche a loro. Invece per citare qualche pezzo grosso sicuramente Vincent Munier, Morten Hilmer per la naturalistica, per scenari naturali e flora un italiano: Enrico Fossati.

Cosa non è per te la fotografia ?

La fotografia non è il mio lavoro.

Qual e` la sfida di ogni scatto?

Sicuramente trovare l’originalità riuscendo a cogliere il famoso “attimo”, anche se non è semplice.

Che cos’è la curiosità?

La curiosità è qualcosa che ti invoglia, che ti permette di fare esperienze in qualsiasi campo, non solo nella fotografia.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Un sogno nel cassetto sarebbe l’orso polare e mi piacerebbe tanto visitare L’Australia che è un paese davvero wild sia dal punto di vista paesaggistico che faunistico.

Qual e` il tuo prossimo progetto?

Al momento nessuno

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Credo di essere ancora alla prima tappa, quella dell’appassionato. Sicuramente confrontarsi con le persone, sia fotografi che non, aiuta a crescere e a capire se la direzione presa è quella giusta.

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

Sicuramente il genere naturalistico richiede (non per forza) uso di apparecchiature costose, sopratutto le lenti; ed anche la ricerca di ambienti nuovi e specie nuove da fotografare rubano una bella fetta di tempo che purtroppo non è mai abbastanza.

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?

Decisive nessuna a parte la soddisfazione di ricevere complimenti da persone che stimo fotograficamente parlando.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

Un mix di elementi: studio del territorio e delle abitudini dei soggetti da fotografare ed anche una buona dose di determinazione, pazienza e fortuna.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

In tema naturalistico credo che il rispetto sia alla base di ogni rapporto.

Cosa ha influenzato il tuo stile?

Gli sbagli, prove su prove sia in fase di scatto che in post produzione ed i consigli e le critiche di molti.

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

Nessuno in particolare visto che la fotografia per me è relax

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