“Racconti Fotografici” Numero 177: intervista a Ciro Schiavone

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 177° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Ciro Schiavone, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Inizio col ringraziare Canon Club Italia e l’associazione Nazionale Domiad Photo Network per avermi dato l’opportunità di presentarmi in questa intervista. Mi chiamo Ciro Schiavone, sono del ’74 e sono nato a Capua in provincia di Caserta, ove tutt’ora risiedo.

Sono un impiegato tecnico nel settore della produzione di dispositivi elettronici, e coltivo da molti anni, una grande passione per la fotografia il trekking e e la cucina.

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Da piccolo sognavo di fare il dentista ed il cuoco. Da grande ho fatto tutt’altro, ma la cucina è uno dei miei principali interessi dopo la fotografia.

La prima foto che hai scattato?

La mia prima foto, l’ho scattata in quarta elementare. In occasione del mio compleanno festeggiato in classe, mi divertivo a fare foto buffe con i miei compagni. All’epoca usavo una Kodak Instamatic 155X (ancora in mio possesso). Questo tipo di fotocamera utilizza una pellicola a cartuccia che genera fotogrammi 28x28mm purtroppo ormai fuori produzione.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè?

A dire il vero, per come ho da sempre vissuto la fotografia, non ho mai cercato ispirazione in nessun fotografo noto, anzi posso affermare di conoscerne bene, forse due o tre. La mia principale fonte di ispirazione, è il mio stato d’animo, che mi porta a spaziare in molti generi di fotografia. Ammiro le notevoli opere di Henri Cartier-Bresson, Robert Capa e Salgado.

Cosa non è per te la fotografia?

La fotografia per me, non è l’esasperazione dei tecnicismi, dei megapixel e dell’alta definizione. Noto sempre di più, tante pubblicazioni fotografiche, che si spingono più nella “computer grafica” che nella pura fotografia. A dire il vero mi emozionano molto di più le foto fuori fuoco d’un tempo, magari con l’orizzonte storto ma ricche di contenuto. La fotografia non è “iper post produzione”. Non ho mai approfondito più di tanto la post, preferisco passare più tempo in giro alla ricerca dello scatto che mi emoziona, che ore dietro al pc.

Qual è la sfida di ogni scatto?

Uno scatto per me, non è mai una sfida, è solo il ricordo indelebile di una emozione che ho vissuto.

Che cos’è la curiosità?

La curiosità per me, è il saper osservare e carpire in anticipo l’istante che si sta per materializzare davanti i nostri occhi, per poi renderlo eterno con uno scatto fotografico. Così come l’uso di una fotocamera, ci si dovrebbe allenare anche a saper osservare (con gli occhi del cuore) ciò che ci circonda.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?

Mi è sempre piaciuto fotografare ciò che gli altri non vedono, e spero di continuare a seguire questo mi pensiero.

Qual è il tuo prossimo progetto?

Il mio prossimo progetto, in realtà si è appena concluso. Ho creato, tutto da me, il mio sito web dedicato alle mie fotografie. Il prossimo forse, sarà quello di allestire una mostra personale. 

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Forse, le tappe più significative, sono state quelle che mi hanno consentito di vivere il passaggio della fotografia dall’analogico al digitale, e quindi di apprezzare i pregi e i difetti, sia dell’una che dell’altra.

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

Quando c’è la passione e la voglia di confrontarsi, aprendosi a consigli e suggerimenti, le difficoltà sono sempre poche.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

L’attimo giusto non si coglie, ma è l’attimo che ti coglie…il cuore!

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

Spesso la fotografia, soprattutto quella di strada, è per me un mezzo per conoscere la gente. Amo dopo uno scatto rubato, accostarmi al soggetto per mostrarglielo, e magari sedermi con lui per scambiare un pò di chiacchiere e ascoltare la sua storia.

Cosa ha influenzato il tuo stile?

Diciamo che non ho uno stile preferito, spazio dalla street alla paesaggistica…amo molto i vecchi borghi, le città fantasma, e le cose vissute e che ormai sono abbandonate. Vecchie porte e finestre mi ispirano molto. Di sicuro ciò che influenza il mio stile, sono gli stati d’animo in cui mi ritrovo durante i miei giri fotografici.

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare?

A volte, fotografando, si può cadere nel tranello di andare alla ricerca dello scatto d’impatto visivo, per ricevere molti like sui social, tralasciando però l’impatto che per me conta di più, ovvero quello emotivo!

Sito Web: https://www.ciroschiavonefotografia.com/

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