“Racconti Fotografici” Numero 269: intervista a Giuseppe Brasile

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 269° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Giuseppe Brasile, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Ciao a tutti mi chiamo Giuseppe Brasile, ho 43 anni, sono nato e vivo a Roma.

 

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Da piccolo il mio più grande sogno era diventare maestro di arti marziali, calciatore, musicista …se avete tempo posso continuare  J

La prima foto che hai scattato?

Se parliamo della prima foto in assoluto, quindi poco più di un bambino,  sicuramente alla mia famiglia durante le vacanze estive.

Se parliamo invece della prima foto che mi ha fatto davvero innamorare della macchinetta fotografica, è stato un tramonto, genere fotografico che poi però non ho portato avanti.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?

In realtà sono affascinato da molti fotografi.

Posso dire con certezza che il genere che prediligo è sicuramente il ritratto, e il fatto di voler rappresentare la sensualità della modella sia con una lingerie che con un maglione a collo alto fa si che oggi segua (soprattutto sui social) molti fotografi come Sean Archer, Georgy Chernyadyev, Dennis Drozhzhin , Alberto Buzzanca,  ecc……

Cosa non è per te la fotografia ?

Per me non è fotografia quando manca quella magia che si viene a creare dal momento in cui ti poni un obbiettivo, un progetto fotografico che inizia da quando si contatta il soggetto, la make up artist, lo studio fotografico …quel momento magico in cui ci si incontra, ci si conosce si scherza, fino ad arrivare all’apice dell’entusiasmo durante la fase di scatto.

Se tutto questo non c’è per me non è fotografia …ma solo una serie di click uno dietro l’altro.

Qual e` la sfida di ogni scatto?

Trovare la composizione adatta, la posa e soprattutto  l’espressività  della modella che deve a mio modo di vedere catturare lo sguardo di chi la guarda.

Ma anche fare in modo che si riconosca l’autore dello scatto  senza apporre la propria firma e quindi rendere riconoscibile il proprio stile.

Che cos’è la curiosità?

In assoluto un elemento fondamentale che ci aiuta ad avere la voglia di continuare a creare nuovi progetti …confrontarsi con altri amatori e professinisti avere l’umiltà di non sentirsi mai superiori agli altri ma ansi fare in modo che il confronto sia talmente costruttivo da metterci in gioco per gli obiettivi futuri.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Sicuramente mi piacerebbe viaggiare …e avere il modo di fotografare volti e colori che siamo abituati a vedere solo nei documentari.

E poi Monica Bellucci ….sono uno che si accontenta!

Qual e` il tuo prossimo progetto?

Stiamo vivendo un momento storico davvero triste, non nascondo che non riesco ad elaborare serenamente a progetti futuri, ma ciò non toglie che non ne abbia … magari, quando le acque si saranno calmate, piccoli cambiamenti come per esempio passare dal ritratto da studio a quella ambientato potrebbe essere un inizio.

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Le mie tappe sono state i tanti Shooting fotografici fatti, dai model sharing ai workshop, che mi hanno dato la possibilità di conoscere molte persone , dandomi la possibilità di confrontarmi, accettando consigli e critiche (spesso ingoiando bocconi amari soprattutto quando pensi di aver fatto un ottimo lavoro).

Al momento penso che la tappa più grande è stata quella di staccarmi dal “gruppo” e cominciare a ragionare con la mia testa cercando di portare a casa quel risultato che io mi ero prefissato e non il pensiero di un Master.

Ciò non toglie che amo scattare con gli amici e infatti quando parlo di (gruppo) intendo davvero la massa di gente, mentre scattare in due o al massimo tre persone, lo trovo rilassante e divertente soprattutto con alcuni con la quale condivido oltre che alla passione fotografica una vera amicizia.


Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

Pazienza e tanta fortuna.

Anche se a mio modo di vedere se riesci a conquistare la fiducia del soggetto ripreso prima o poi l’attimo giusto arriva.

 


Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

Trovo che la gentilezza e l’onestà sono gli elementi principali per creare la sintonia perfetta già dal momento in cui contatto la modella.

Cerco di non dare nulla per scontato stabilendo già da prima le ore di lavoro, il cachet e soprattutto quello che voglio ottenere dallo shooting mostrando anche foto d’esempio come outfit e make up.

Mi piace inoltre chiedere consigli sia alla modella che alla make up artist in quanto trovo sia fondamentale visualizzare delle prospettive che magari non si erano prese in considerazione.

Insomma mi piace creare un lavoro di squadra perchè se si vince, vince il team e non il singolo.

 


Cosa ha influenzato il tuo stile?

Credo di essere una persona che si emoziona anche troppo facilmente, soprattutto dopo la nascita di mia figlia… e questo ha influenzato più che lo stile fotografico la continua ricerca della modella che abbia un espressività tale da catturare e dare emozione.

 


Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

Le mie due difficoltà più grandi sono durante la fase di scatto quando cerco di far capire la posa e l’intensità che vorrei ottenere dalla modella e la seconda i costi che questo genere fotografico comporta (modella, studio, make up ecc)

 

Link a pagine personali:

https://www.instagram.com/giuseppe_brasile_/

https://www.facebook.com/gbrasile

 

 

 

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